Salve a tutti!
Negli scorsi giorni ci siamo imbattuti in un brano del libro The Power of Moments: Why Certain Experiences di Dan Heath e Chip Heath che ci ha fatto molto pensare. Vi proponiamo qui sotto la traduzione.
Buona lettura!
Vi ricordate il vostro primo giorno di lavoro? Sarebbe sbagliato definirlo un giorno confuso e strano? Tratta da storie vere di dipendenti delusi, quanto segue è la descrizione del primo giorno di lavoro di Sofia. Vediamo se vi riconoscete nel suo racconto!
Finalmente, dopo una laurea stra sudata ho trovato lavoro e non vedo l’ora di iniziare! Certo, sono un po’ agitata ma, su, coraggio entriamo sono le 8 ed è ora di cominciare la giornata. La reception è molto grande ed ariosa e timidamente mi presento alla receptionist che, abbastanza sorpresa dice: “Ah sì è vero! Mi avevano informata del tuo arrivo settimana scorsa! Scusa, me ne ero dimenticata. Comunque, seguimi ti accompagno alla tua postazione” e, senza tante cerimonie, mi fa strada verso la mia scrivania. Neanche il tempo di sedermi che è già sparita. Vabbè, poco male, penso, intanto accendo il computer ed aspetto il mio tutor. Ma, piccolo problema: c’è il monitor ma non il computer. In compenso, però ho un bellissimo quanto inutile fermacarte. La sedia, poi, è un vero e proprio reperto archeologico in cui, se volessi, potrei risalire tranquillamente al precedente proprietario grazie alla perfetta conservazione dell’impronta del suo sedere che, Alberto Angela, spostati proprio!
Wow, iniziamo proprio bene no c’è che dire!
L’attesa, però, si protrae: il mio tutor non è ancora arrivato ed, improvvisamente, compare la receptionist di prima che mi lancia (e non è un’esagerazione) sulla scrivania il manuale sull’etica aziendale (la Bibbia praticamente) e mi dice: “Intanto, finchè aspetti, leggilo!”. Agli ordini, capo!
La policy sulle molestie sessuali è così lunga e dettagliata da farmi pensare di dovermi guardare le spalle dai miei futuri colleghi. Sempre meglio, direi!
Alla fine, finalmente, arriva una persona che lavora nel mio stesso piano, e via! Parte ufficialmente il tour dell’ufficio che mi costringe a far interrompere nel loro lavoro, 11 persone diverse per presentarmi. Cavolo! Sono qui da un’ora e già ho annoiato a morte le persone con cui dovrò lavorare! Bella mossa, Sofia! E, come se non bastasse, non mi ricordo nessuno dei loro nomi! Certo, a parte Lester che probabilmente è la ragione per cui si sono dilungati così tanto sulla policy sulle molestie sessuali!
Beh, conclusioni, giornata assolutamente da dimenticare!
Questo raccontino, vi suona famigliare per caso?
La mancanza di attenzione nei confronti dei nuovi assunti in un’azienda è quasi sempre la norma ma è sempre, e sottolineo sempre, un’opportunità persa per far sentire il neo assunto apprezzato e coinvolto. Ricordatevi, la prima impressione è quella che conta!
Immaginatevi di comportarvi in questo modo con la ragazza dei vostri sogni durante il primo appuntamento e dirle: “Scusa, ma ho alcune riunioni a cui devo partecipare. Ti dispiacerebbe aspettarmi in macchina? Sarò di ritorno tra poche ore”. No, non crediamo che sia proprio la mossa migliore!
Per evitare queste figuracce, dovete assolutamente capire quando i momenti, chiamiamoli speciali, sono necessari. Dovete imparare a pensare in momenti, per saper cogliere le occasioni che sono degne di investimento.
Questi momenti chiave potrebbero sembrare assurdi, se non addirittura ridicoli nelle aziende dove si è ossessionati dal raggiungimento degli obiettivi a tutti i costi. Il tempo è il bene essenziale ed è indispensabile per chiarire e misurare gli obiettivi. L’obiettivo, è la chiave.
Ogni cultura ha tutta una serie di grandi momenti: compleanni , matrimoni e lauree di certo, ma anche festività, il rito del funerale e tradizioni politiche. Tutto ciò ci sembra normale da festeggiare ma, da notare, come tutti questi eventi siano stati creati da un autore anonimo per dare una forma al tempo.
Questo è ciò che intendiamo quando diciamo di “Pensare in Momenti”: saper riconoscere quando la quotidianità della vita ha bisogno di essere sottolineata.
Oggi esploreremo una situazione che merita una doppia sottolineatura: la Transizione.
Le transizioni sono le classiche occasioni per definire i momenti. Molte culture hanno dei rituali che risaltano il raggiungimento della maggiore età come il bat end bar mitzvah oppure la quinceanera.
Nella tribù Sateré-Mawé nell’Amazzonia brasiliana quando un ragazzo compie 13 anni deve compiere una prova di forza e coraggio che consiste nell’ indossare un paio di guanti con all’interno delle grosse formiche affamate che gli lasceranno le mani piene di dolorosi lividi. Ehi, Come rendere la pubertà ancora più complicata di quanto non lo sia già!
I rituali per il raggiungimento della maggiore età rappresentano dei confini molto ben delineati atti ad accompagnare l’individuo in una graduale evoluzione dall’adolescenza all’età adulta.
Le transizioni, infine, sono dei momenti molto ben definiti come, per esempio, la celebrazione di un matrimonio. Quindi, se noi riusciamo a riconoscere quanto questi momenti siano importanti, possiamo dargli forma e renderli davvero memorabili!
Tutto ciò per dire quanto il primo giorno di lavoro per una persona sia un momento in cui investire. Per i neoassunti ci sono 3 importanti transizioni: intellettuale (nuovo lavoro), sociale (nuove persone) ed ambientale (nuovo ambiente). Il primo giorno non dovrebbe essere solo una serie di noiose attività burocratiche da spuntare su una lista ma un momento che l’individuo ricorderà per sempre. Quindi, aziende, vi consiglio di impegnarvi!
Per esempio, prendete spunto dal buon Lani Lorenz Fry marketing specialist per il brand strategy a John Deer il quale notò come fosse difficile reclutare e mantenere il personale nella sede cinese. In Cina, infatti, il brand John Deer non è così conosciuto come nello stato del Midwest dove probabilmente qualsiasi persona possiede un trattore con quel marchio. Il risultato, quindi, era un bassissimo interesse per i cinesi per quel brand.
Fry ed i suoi colleghi intravvidero l’opportunità di creare un legame che sarebbe dovuto nascere già dal primo giorno di lavoro delle persone. Insieme al Customer Experience Consultant, inventarono il First Day Experience!
Insomma, tutt’altro modo di intendere il primo giorno di lavoro! E voi, avete un buon programma di onboarding per rendere il primo giorno dei vostri neoassunti indimenticabile?
E voi? Cosa ne pensate? Che esperienza avete riservato ai vostri collaboratori nel loro primo giorno di lavoro?
Fatecelo sapere in un commento qui sotto!